Come si sta evolvendo la relazione tra allievo e insegnante nello Yoga
- Elena Albanese

- 9 nov
- Tempo di lettura: 4 min
Nella tradizione dello yoga, la trasmissione della conoscenza è sempre stata un atto sacro, un passaggio da cuore a cuore. Prima ancora che esistessero testi scritti, la saggezza si tramandava oralmente, da maestro a discepolo, in un legame profondo di fiducia e devozione.
Gia' nei VEDA, le Upanishad ( la fine dei Veda) sono racconti di lezioni di insegnante che sono state trasmesse ai discepoli, Infatti la parola Upanishad stesso racchiude questa idea: significa “sedersi vicino”, perché la conoscenza si riceveva stando accanto al maestro, ascoltando e osservando non solo le parole, ma il suo modo di vivere e di essere.Era un apprendimento esperienziale, in cui la presenza dell’insegnante era parte integrante dell’insegnamento stesso.

🌿 Dalla tradizione al presente
Oggi, non abbiamo più bisogno di un “guru” nel senso antico del termine, ma resta fondamentale avere un punto di riferimento, qualcuno che ci ispiri, che parli la nostra lingua e che ci accompagni nel cammino della pratica. Un buon insegnante non impone, ma guida; non crea dipendenza, ma autonomia. Ti aiuta a vedere te stesso con più chiarezza, con dolcezza e verità.
🌕 Il valore per l’allievo
Avere un insegnante di riferimento significa poter ricevere una guida personalizzata: qualcuno che conosce la tua storia, i tuoi limiti, i tuoi desideri, e può adattare la pratica alle tue esigenze.È un rapporto che permette di sviluppare una comprensione più profonda del proprio percorso, fornendo sostegno anche nei momenti di difficoltà.Con un insegnante di fiducia, lo spazio della pratica diventa un luogo sicuro e autentico, dove sentirsi liberi di esplorare, fare domande, sbagliare e crescere.
Inoltre, questa relazione offre motivazione e continuità: un mentore che crede in te può accendere e mantenere viva la fiamma della pratica, ricordandoti il perché del tuo cammino.
🌸 Il valore per l’insegnante
Per il maestro, conoscere davvero i propri studenti è una fonte di ispirazione continua.Insegnare non è un atto unilaterale, ma un dialogo reciproco, in cui anche il docente cresce, si rinnova e ritrova passione attraverso i progressi e le intuizioni dei suoi allievi.
Un insegnante attento non trasmette solo tecnica, ma una visione etica e relazionale, mantenendo confini chiari e rispetto reciproco. Questo crea un campo di fiducia, in cui entrambi — maestro e allievo — si sostengono nel loro percorso umano e spirituale.
🤍 Relazioni nel gruppo e il valore del silenzio
Lo spazio dello yoga è, per molti, un luogo sacro di crescita e condivisione. Le relazioni che si creano all’interno di una scuola o di una community possono essere fonte di grande sostegno, ispirazione e amicizia. A volte però, come in ogni gruppo umano, possono emergere dinamiche di confronto, giudizio o competizione.
È importante ricordare che nello yoga ogni relazione dovrebbe nascere dal rispetto e dall’ascolto, mai dal bisogno di appartenere o di confrontarsi.Il gossip — anche quello “leggero” o fatto con buone intenzioni — distorce l’energia del gruppo e allontana dallo scopo della pratica, che è coltivare chiarezza, presenza e verità (satya).
Parlare male di un insegnante o di un altro praticante, anche solo per sfogo o abitudine, rompe la fiducia collettiva e crea separazione. Come nella pratica sul tappetino, anche nelle relazioni serve consapevolezza e disciplina del linguaggio.
Ogni parola può essere un ponte o un muro. Scegliere il silenzio, o parole gentili e vere, diventa allora una forma di yoga relazionale: un modo per praticare ahimsa (non violenza) anche nella comunicazione, e per custodire l’energia del gruppo come uno spazio pulito e sicuro in cui tutti possono crescere.

🌕 Il coraggio di essere studenti
Essere allievi non è un ruolo passivo, ma una scelta attiva di apertura. Nell’antica India, quando un discepolo chiedeva a un maestro: “Sei davvero il mio insegnante?”, il maestro rispondeva: “Tu sei davvero il mio studente?”.Il senso era chiaro: nessuno può insegnarti se tu non sei disposto a imparare.
Essere studenti significa coltivare umiltà, curiosità e fiducia nel processo. A volte potremmo non essere d’accordo con ciò che ci viene detto, ma il confronto — se autentico — può diventare una grande occasione di crescita.Allo stesso tempo, è importante mantenere il discernimento, ascoltare la propria voce interiore e non idealizzare mai l’insegnante: anche il maestro è un essere umano, con i suoi limiti e le sue sfumature.
🌺 Un cammino reciproco
Nel tempo, la relazione tra insegnante e allievo diventa un cammino condiviso di scoperta e trasformazione. Non è detto che duri per sempre: come in ogni viaggio, ci sono inizi, passaggi e conclusioni. Quando arriva il momento di proseguire da soli o cambiare guida, è importante onorare ciò che si è ricevuto, riconoscendo il valore di ogni tappa del percorso.
A volte, solo dopo anni, ci rendiamo conto di quanto un insegnante abbia inciso nel nostro modo di vivere, respirare o pensare. Ogni incontro lascia un segno, e se vissuto con consapevolezza, diventa parte della nostra evoluzione più autentica.
🌸 Lo yoga e' relazione
Lo yoga non è solo un insieme di posture o tecniche, ma una relazione viva: tra corpo e mente, tra maestro e allievo, tra individuo e comunità.Coltivare relazioni consapevoli, rispettose e sincere è parte integrante del percorso yogico.
In un mondo sempre più rumoroso, ritrovare il valore del silenzio, dell’ascolto e della fiducia è forse la forma più alta di pratica.
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Amore e luce,
Elena




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